Stasera abbiamo deciso di parlare un po’ di lightroom: il programma Adobe è un validissimo alleato nella gestione di flussi di lavoro importanti e se sfruttato al meglio consente di visionare, catalogare, archiviare e sistemare direttamente le fotografie in pochi click.
Noi lo usiamo soprattutto per gestire i lavori più impegnativi: se si tratta di postprodurre pochi scatti usiamo photoshop. Di certo questo programma ci ha permesso di ridurre drasticamente i tempi di post produzione accelerando di molto il nostro workflow. Ora noi, dopo aver svuotato le sd
- dividiamo in sottocartelle le fotografie in base ai momenti significativi della giornata: se affrontiamo un matrimonio di solito dividiamo in scatti prima della cerimonia, arrivo in chiesa, cerimonia, riso, foto di gruppo, foto agli sposi, festa, taglio della torta.
- importiamo le cartelle ad una ad una con lighroom, guardiamo le fotografie e dopo una prima scelta applichiamo gli aggiustamenti base. Qui la funzione “sincronizza” ci viene in aiuto: una volta regolati i parametri possiamo applicarli a tutte le foto scattate in situazioni simili semplicemente selezionando la foto modificata, poi le foto su cui applicare gli effetti e cliccando su “sincronizza” (dal pannello sviluppo).
- A questo punto esportiamo in una sottocartella le fotografie scelte e sistemate e continuiamo la postproduzione in photoshop per gli aggiustamenti più complessi (filtri particolari, bianco e nero, elementi di disturbo da rimuovere col timbro clone, ecc.)
Insomma lightroom è proprio una valida carta, e anche se agli inizi lo trovate un po’ complicato da usare, vi consigliamo davvero di perseverare e imparare a sfruttarlo: la logica con cui lightroom apporta modifiche alle foto non è semplice da ingranare, ma una volta familiarizzato col meccanismo importa e esporta che si discosta solo per i nomi dal classico apri – modifica – salva con nome, noterete come riuscirete a razionalizzare i tempi necessari nelle modifiche.
Visto che siamo in vena di liste, ecco i 10 motivi per cui dovreste provare lightroom
- Consente di taggare le fotografie una volta importate per parole chiave e creare un’efficientissima libreria fotografica
- Consente di apportare modifiche in modo immediato nella modalità sviluppo, processando i jpg quasi come fossero raw (aggiustare i neri, il bilanciamento del bianco ecc), regolazioni che in photoshop sono molto meno immediate: pensate che per settare il bilanciamento del bianco basta cliccare col contagocce sull’area che si dovrebbe essere bianca.
- Consente di sincronizzare le modifiche apportate a una fotografia a tutte le fotografie desiderate in pochi click
- efficientissimo filtro di riduzione disturbo
- Tutte le modifiche apportate sono completamente reversibili: se non siete convinti dell’output finale potete riaprire lightroom e ricominciare da capo o cambiare qualcosa tornando indietro di tutti i passaggi desiderati senza dover salvare pesantissimi psd
- La visualizzazione in fase di sviluppo ha la modalità prima e dopo, utilissima per non perdere la bussola in fase di regolazione.
- Le regolazioni dei colori sono immediate o offrono interessantissimi risultati
- Il pennello consente di apportare regolazioni mirate solo sulle parti di foto colorate, operando come una maschera di livello al contrario
- Potete automatizzare le operazioni di salvataggio specificando dove salvare, come rinominare le foto e addirittura aggiungere una filigrana in fase di esportazione se gli scatti sono destinati alla pubblicazione on line
- Fin ora abbiamo parlato dei pannelli libreria e sviluppo: anche le funzioni presentazione, stampa e web sono utilissime per ottenere il meglio dalle vostre fotografie
Ovviamente non saremmo obiettivi se non elencassimo anche cosa non ci è piaciuto
- se lightroom non dispone dei plug in per aprire il raw di una fotografia, in caso di modalità raw + jpg, non importa i jpg associati ai raw non riconosciuti: occhio!!
- Il comando esporta vale per la sola foto selezionata: assicuratevi di selezionare tutto quando esportate
- Le curve di photoshop restano comunque una migliore soluzione, secondo noi, rispetto alla curva di viraggio presente in modalità sviluppo
- Non siamo mai riusciti a riprodurre in lightroom alcuni particolari toni, ottenuti sovrapponendo più livelli con modalità di fusione diverse in photoshop.
E voi, usate lightroom o preferite programmi di fotoritocco più “tradizionali”?